Sonny Rollins, il cui vero nome è Theodore Walter Rollins, è nato il 7 settembre 1930 a New York City. È un celebre sassofonista tenore e compositore di jazz, riconosciuto come uno dei più grandi musicisti nella storia del genere.
Fin da giovane, Rollins dimostrò un talento eccezionale per la musica. Iniziò a suonare il pianoforte all’età di nove anni, ma ben presto si dedicò al sassofono tenore. Fu influenzato da grandi sassofonisti come Coleman Hawkins, Lester Young e Charlie Parker, ma sviluppò un sound unico e riconoscibile.
Negli anni ’50, Rollins emergé come uno dei protagonisti del movimento del bebop. Collaborò con artisti del calibro di Miles Davis, Thelonious Monk e Max Roach, contribuendo a ridefinire il suono e l’approccio del sassofono tenore nel jazz.
Una delle caratteristiche distintive di Rollins era la sua straordinaria capacità di improvvisazione. Le sue performance erano caratterizzate da lunghe e avvincenti improvvisazioni, in cui esplorava melodie complesse e ritmi innovativi. Era famoso per le sue lunghe sessioni di studio, in cui cercava di perfezionare il suo stile e di esplorare nuove idee musicali.
Uno dei suoi album più celebri è “Saxophone Colossus” del 1956, che include il brano iconico “St. Thomas”. Questo album gli valse una grande notorietà e lo consacrò come uno dei sassofonisti più influenti dell’epoca.
Durante la sua carriera, Rollins attraversò diverse fasi musicali, sperimentando con diversi stili e approcci. Negli anni ’60, si ritirò temporaneamente dal mondo della musica per dedicarsi alla sua crescita personale e spirituale. Tornò poi in grande stile negli anni ’70, con album come “The Bridge” e “Don’t Stop the Carnival”.
Sonny Rollins è noto anche per le sue eccezionali performance dal vivo. I suoi concerti erano caratterizzati da un’energia travolgente, una grande interazione con il pubblico e una straordinaria abilità nel creare soli avvincenti e coinvolgenti.
Rollins ha ricevuto numerosi riconoscimenti durante la sua carriera, tra cui diversi Grammy Awards e una nomination agli Academy Awards per la sua interpretazione nel film “Alfie” del 1966, in cui eseguiva la colonna sonora.
Nonostante i suoi successi e la sua influenza duratura nel mondo del jazz, Sonny Rollins decise di ritirarsi dalle scene nel 2012. Anche se non suona più in pubblico, il suo impatto sulla musica jazz rimane indelebile.
Sonny Rollins è considerato un’icona del sassofono tenore e un pioniere del jazz moderno. La sua dedizione alla musica, la sua ricerca costante di nuove idee e il suo sound inconfondibile lo hanno reso una leggenda nel panorama musicale mondiale. La sua eredità musicale continua a ispirare e influenzare musicisti di tutto il mondo.
Ecco una selezione della discografia di Sonny Rollins, uno dei più influenti sassofonisti jazz di tutti i tempi:
“Sonny Rollins with the Modern Jazz Quartet” (1953)
“Tenor Madness” (1956) – con John Coltrane
“Saxophone Colossus” (1956)
“Way Out West” (1957)
“A Night at the Village Vanguard” (1957)
“The Freedom Suite” (1958)
“Newk’s Time” (1958)
“Our Man in Jazz” (1962)
“The Bridge” (1962)
“Live at the Village Gate” (1962)
“On the Outside” (1963)
“East Broadway Run Down” (1966)
“Freedom Suite” (1968)
“The Cutting Edge” (1974)
“Easy Living” (1977)
“Don’t Stop the Carnival” (1978)
“Sunny Days, Starry Nights” (1984)
“Old Flames” (1993)
“This Is What I Do” (2000)
“Road Shows, Vol. 3” (2014)
Questa lista rappresenta solo una parte della vasta discografia di Sonny Rollins, che spazia dal suo periodo con le etichette Prestige e Blue Note fino ai suoi album più recenti. Ogni album offre una straordinaria esperienza musicale e dimostra la genialità e la versatilità di Rollins come sassofonista e compositore.